giovedì 3 marzo 2011

Dal mensile "what's up" di un paio d'anni fa


Siamo i più “cattivi” d’Europa
di Martina Celleno

L’Italia sale al secondo posto della classifica dei 
“cattivi d’Europa” riguardo al rispetto dei diritti umani, 
primato deplorabile. Peggiore di noi solamente la 
Romania e sotto di noi tutti e 45 gli altri stati europei. 
Le accuse sono di xenofobia, maltrattamento dei 
migranti e delle minoranze etniche sia a livello giuridico 
che governativo che umanitario. Già dal 2007 la 
commissione europea redarguisce l’Italia per i 
trattamenti riservati agli immigrati irregolari, per la 
pericolosità di molte affermazioni pubbliche dei 
politici e per le proposte delle nuove leggi del 
“pacchetto sicurezza” accusando la classe 
politica italiana di diffondere sempre più un clima 
di intolleranza e razzismo nel nostro bel paese. 
Gli sgomberi di famiglie Rom con bambini, donne 
e malati, anche in pieno inverno, senza alcuna 
assistenza né alternative umanitarie, da Milano e 
Roma, città attualmente in preda a un'intolleranza 
spietata e raccapricciante, da Bologna a Firenze, 
da Torino a Napoli, da Verona a Pesaro, dove neanche 
la morte di due bimbi nel grembo delle madri, di
etnia Rom, ha mosso le autorità locali a cambiare 
politiche, ovunque il clima è ostile a chi è diverso 
o socialmente in difficoltà. 
Pochi giorni fa nel parlamento europeo di Strasburgo 
si è discusso sulla situazione dei Rom in Europa: 
"La situazione è molto difficile in Italia ma non 
solo in Italia", ha spiegato il capogruppo socialista 
Martin Schulz, "dobbiamo evitare che succeda anche 
altrove ciò che è successo in Italia, e vogliamo sapere 
che cosa ha fatto in passato e che cosa intende fare in 
futuro la Commissione europea". La situazione italiana 
serve a dare il cattivo esempio a tutta Europa, si addita 
la nostra nazione come intollerante e ricca di odio, 
accuse non proprio infondate.
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione 

in Europa (OCSE) ha accusato l'Italia di stigmatizzare 
gli immigrati parlando degli attacchi contro i campi 
nomadi e osservando che la natura della recente 
campagna elettorale italiana ha portato a una cultura 
dell'impunità per chil ancia questi attacchi. 
Dichiarazioni xenofobe di politici e decreti volti a  
criminalizzare la sola condizione di immigrato 
irregolare spaventano tutta Europa e anche 
molti cittadini Italiani, le condizioni dei campi di 
accoglienza e delle condizione di detenzione per 
i reati fanno rabbrividire chiunque ne abbia avuto 
a che fare. Le proposte del “pacchetto sicurezza” 
così denigrato e temuto sono in breve :

- un decreto legge che punisce con la reclusione e la 

  confisca del bene per chi affitta un immobile a un 
  immigrato irregolare, attribuisce più ampi poteri ai 
  sindaci in materia di "ordine e sicurezza pubblica" 
  e rende una circostanza aggravante di qualsiasi 
  reato quella di essere stato
  commesso da un immigrato irregolare;

- un disegno di legge che propone di considerare reato 

  l'ingresso e il soggiorno irregolare in Italia e intende 
  portare a 18 mesi il tempo massimo della detenzione 
  nei centri a scopo di espulsione (ora di 60 giorni);

- una bozza di decreto legislativo che prevede la 

  cancellazione dell'effetto sospensivo dell'espulsione, 
  recentemente attribuito al ricorso contro lo status 
  di rifugiato; altre due bozze di decreti legislativi 
  che inaspriscono le norme relative ai ricongiungimenti
  familiari e al soggiorno dei cittadini Ue.


Con una legislazione come questa anche i 
richiedenti asilo, 
spesso e volentieri costretti a fare ingresso irregolarmente 
nei paesi dove cercano protezione, potrebbero essere 
accusati di aver commesso un reato, eventualità per altro 
espressamente esclusa dalla Convenzione di
Ginevra sullo status dei rifugiati. 

In un rapporto del Commissario del Consiglio d'Europa 
per i diritti umani Thomas Hammarberg, dall’ultima 
visita in gennaio presso alcuni centri di accoglienza 
italiana esprime profonda preoccupazione per la 
sistematica violazione dei diritti umani di migranti 
e delle minoranze. La maggiore preoccupazione viene 
dai nuovi provvedimenti presi in materia di immigrazione 
e asilo, definiti eccessivamente duri, come l’aumento 
della pena per i migranti irregolari, il cosiddetto 
aggravante di clandestinità, oppure l’obbligo per i medici 
di denunciare gli irregolari che hanno bisogno di cure.

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