Oggi guardo in differita annozero di ieri sera, puntata sulla Libia, sulla crisi, sull'economia, insomma un po' il solito di questi tempi.
Riflettevo anche sulla parola IMMIGRATO:
Io sono un'Immigrata a tutti gli effetti, presi baracca a burattini e trasferita in un altro paese, ma nessuno mi chiama immigrata, nessuno mi considera tale, nessuno mi guarda con occhi diversi.
Solo perchè io ho la grande fortuna di avere una famiglia solida alle spalle che può permettersi di aiutarmi economicamente quando sono in difficoltà non vuol dire che io faccia qualcosa di diverso da quello che i cosiddetti "Immigrati" facciano. Solo perchè io sono arrivata qua con un aereo e non su un barcone non è che io sia meno Immigrata di loro, sono solo più fortunata.
In effetti anche io non condivido quello che succede nel mio paese e ho trovato forse più facile andarmene che combattere, con tutte le varie eccezioni del caso la mia situazione, filosoficamente parlando, non è così diversa dai poveri ragazzi sbarcati a Lampedusa, entrambi fuori dal nostro paese, per motivazioni varie e diverse, entrambi Immigrati ma io ho avuto la fortuna di avere dei soldi a disposizione e per questo non vengo etichettata come pericolosa, o un problema, il mio ruolo sociale non è quello di Immigrato ma di ospite.
Oramai Immigrato è diventato quasi una parolaccia, qualcosa di negativo e anche chi come me vive all'estero non chiama se stesso immigrato anche se in fondo è quello che siamo.
Non so ma forse se ci riflettessimo un pochino smetteremmo di avercela tanto con gli Immigrati e cominceremo ad avercela con i problemi veri come i Maleducati, o i Corrotti, o i Ladri, o i Disonesti, o gli Assassini, o...
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