sabato 19 maggio 2012

tre bombe per farti capire che non è la caffettiera quella che può esplodere mentre fai la pipì

Oggi mi sono svgliata ed il cielo è grigio a Dublino.
Non tanto strano ultimamente, ma avrei preferito un po' di sole dato che è metà maggio.
Fatti i rituali del mattino, tra i quali il primo assolutamente impredibile e improrogabile è mettere su il caffè e correre a fare la pipì sperando che caffettiera non esploda proprio in quei 30 secondi.
Bene, la caffettiera era sana e salva quando sono tornata fingendo una dignitosa camminata di disinteresse mentre attraversavo quell'aroma per dirigermi a lavare alcuni bicchieri lasciati nel lavandino dalla sera prima, in realtà io la mattina anelo caffè lo desidero immediatamente, ora e subito, ma ho capito che più guardi la caffettiera impaziente e meno il caffè decidedi fare capolino con il suo allegro gorgoglio.
Insomma bando alle ciancie sono riuscita ad avere il mio caffè (con un cucchiano scarso di zucchero, per poi aggiungere una puntina in più in finale perchè " non si sa mai", condito con, aimè, latte di soia) mi siedo sl divano guardando fuori dalla vetrata del balconcino della nuva casetta.
Il vento fa muovere gli alberi, dalla luce sembrano le 7 di sera in autunno (ma sono le 10 di mattina), cerco di capire se piove o non piove, o per meglio capirci: non piove propriamente, ma qua a Dublino esiste un fenmeno che posso chiamare solamente pioggia secca o aria bagnata, è più o meno come se fossi in un vaporizzatoree non c'è scampo all'essere completamente fradici in ogni singolo angolo del proprio corpo dopo pochi minuti all'esterno. Il problema è che questo fenomeno non è visibile ad occhio umano te ne accorgi quando è troppo tardi e sai che ti stai ammalando.
Comunque il computer è esattamente davanti a me sul tavolino del salotto e decido che posso accenderlo.
Martina nota per il futuro: quando ti addormenti davanti ad un film prima di prendere e chiudere lo schermo per trascinarti a letto metti in pausa il film.
Apro lo schermo e parte a tutto volume il fim che stavo guardando (o ascoltando nel dormiveglia se preferite) ieri sera. Uno shock difficile da gestire appena sveglia.
Ancora con un po' di tachicardia recupero il controllo del Mac e apro FB.
Con gli occhi ancora assonati dò un'occhiata veloce alle notizie  generali, seguo molte pagine di informazioni e per fortuna ho molto amici che si interessano del mondo e la mattina dare un'occhiata agli status che compaiono sulla mia home mi dà spesso un'idea di quello che succede.
Comincio a vedere parole come bombe, scuola, feriti, morte.
Comincio a sentire il fiato un po' corto, devo poggiare la tazzina del caffè, interrompere la ricerca di segni di pioggia secca e interagire in modo migliore con il computer.
Mani entrambe sulla tastiera e sguardo attento sul monitor.
Apro velocemente Repubblica.it e comincio a leggere epr cercare di capire cosa stesse succedendo.
Tre bombe davanti ad un liceo,
tre bombe fatte esplodere in mezzo a dei ragazzi,
tre bombe per dilaniare corpi giovani che vanno a crescere ed imparare,
tre bombe per distruggere madri pardi fratelli sorelle amici,
tre bombe per fare a pezzi degli innocenti,
tre bombe per perdere dignità,
tre bombe per fare i gradassi e fare paura,
tre bombe per vergognarsi,
tre bombe per lasciare l'amaro in bocca a chiunque,
tre bombe per farsi chiamare vigliacchi,
tre bombe per nascondersi dietro un angolo e sentire il boato,
tre bombe per affossare la dignità,
tre bombe per per farfugliare un messaggio che perde senso,
tre bombe per creare il caos credendo che ci si dimentichi di altri dettagli
tre bombe per meritarsi la fiducia del boss
tre bombe per riscattare un debito
tre bombe per farti rendere conto che oggi si può morire in un secondo 
tre bombe per farti capire che non è la caffettiera quella che può esplodere mentre fai la pipì
tre bombe per capire che il boato non è il film che non hi messo in pausa ieri sera
tre bombe uccidono
tre bombe non sono accetabili
tre bombe fatte esplodere in mezzo a dei ragazzi
tre bombe davanti ad un liceo.

VERGOGNA! INFAMI!  BASTARDI!