giovedì 22 agosto 2013

strudel veloce, ma passionale (Vegan)

Impastando la base per uno strudel mi sono ritrovata a ragionare sulla passione.
Maneggiare quella morbida sostanza pensando a come si sarebbe combinata con le mele tagliate sottili, condite con della farina di cocco, amalgamate allo sciroppo d’acero, il tutto reso croccante in alcuni morsi dai pinoli e dai semi di girasole e papavero hanno risvegliato in me l’attenzione alla passione.
La passione rende migliore ogni cosa nella vita, anche un solo infornare semplice dolce arrangiato dalla noia in una giornata a casa malati diventa un piacere.
Il cibo da sempre va a braccetto con il peccato e la passione riempie da sempre la bocca di chi gioisce di cuore vi  lascio quindi una variante del mio “strudel veloce, ma passionale”, liberamente tratto da “la ricetta di nonna Chicca” (la versione originale la potete trovare qua http://iaiamartina.blogspot.ie/2011/02/strudel-veloce-con-i-consigli-della.html )


RIPIENO
mele sbucciate tagliate a cubetti di circa un cm
farina di cocco
pinoli
semi di girasole
semi di papavero
sciroppo d’acero
un filo d’olio
cannella (opzionale)
mezzo limone/ arancia


IMPASTO
farina
acqua
sostituto dell’uovo (fecola di patate...o potete usare un uovo)
un filo d’olio


PREPARAZIONE
impastate lentamente farina e acqua e il sostituto dell’uovo aggiungendo un filo d’olio per dare elasticità, fino a far diventare la pagnotta morbida, soffice e liscia. Lasciar risposare la pasta preparando il ripieno.


Mescolare in una ciotola le mele a cubetti precedentemente lavate con il limone con qualche cucchiaio di farina di cocco, abbondate pure, aggiungere una manciata di pinoli e di semi di girasole, spolverare con i semini di papavero. Aggiungere a piacere lo sciroppo d’acero ed un filo d’olio. Indorare con la polvere di cannella questo gustoso mix (che per altro è anche buonissimo da spiluccare da solo).


Stendere dei fazzolettini di pasta sottile, adagiarvi al centro il ripieno richiuderli e riporli su una teglia rivestita da carta da forno.


Spennellare con un pochino di sciroppo d’acero la parte superiore degli strudelini  monoporzione ed infilare nel forno caldo (180-200 gradi) per 30-40 minuti (rigirandoli un paio di volte) fino a farli dorare.

martedì 20 agosto 2013

Riflessioni estemporanee (della serie: forse sarebbe meglio avere uno psicanalista di un blog)

C’è una profonda analisi che ogni uomo, e soprattutto ogni donna, dovrebbe fare sulla maniera in cui utilizza ed ha utilizzato il sesso.
Storie passate, esperienze, stimoli, famiglia, cultura, ambiente, amici e chi più ne ha più ne metta aggiungono un tassello al puzzle che noi siamo sotto le coperte (sul divano, nel bagno di un locale, al bancone di un bar…).
A pensarci bene il sesso coinvolge la maggior parte delle azioni adulte, le interazioni di qualsiasi genere tra qualsiasi essere umano adulto sono basate su semplici, istintivi, animali comportamenti sessuali.
Fate una fredda analisi della vostra giornata tipo: osservate dal di fuori, ma conoscendo voi stessi, le più banali azioni compiute ogni giorno e, onestamente, rispondete a voi stessi, solo a voi stessi, “quanti di questi piccoli gesti sono legati alla sessualità o sensualità?”. Volente o nolente, che siano istintivi o premenditati, una grandissima maggioranza lo saranno.
Le donne lo sanno meglio degli uomini, da sempre, anche se ci dichiariamo femministe e disgustate da tutto quello che è la mercificazione del nostro corpo, noi sappiamo ben usare le nostre armi per ottenere quello che vogliamo.
Entrando in un bar affollato per un caffè veloce ci dirigeremo verso il barista maschio, possibilmente giovane e con un dolce sorriso e l’occhietto furbetto, inclinando il capo per scandire con il nostro tono, involontario ovviamente, da sirena “un caffè, per favore”. Attenzione la virgola dopo “un caffè” è importante: è quella che nasconde bene la sensualità che noi mettiamo nella frase è quel mezzo respiro, sospiro, attesa che richiama il desiderio.
Non diciamo “per favore” per essere educate, certo consciamente sappiamo bene che la parolina magica va detta, ma quel per favore ha una miriade di accezioni e sfumature completamente slegate all’educazione. E’ un blandissimo richiamo alla protezione maschile, un velatissimo suggerimento a fare qualcosa solo per noi, come un favore da cui chissà cos'altro possa conseguire, fallo per me solo per me perchè tu e solo tu puoi fare questo per me.
Ma in realtà vogliamo solo un caffè al volo, per altro pagandolo, e il barista vede solo una donna gentile che ordina un caffè con un sorriso, non c’è neanche il tempo di pensare e analizzare tutto quello che succede dietro una banale richiesta del genere.
A livello motlo superficiale il sesso guida le nostre interazioni quotidiane, ma a livello profondo vi siete mai chiesti come in realtà vi approcciate personalmente al sesso?
Smettendo di pensare al sesso come ad una cosa di coppia, come al vortice di passione ed emozioni che si prova con qualcun altro, vi siete mai domandati come voi singolarmente, da soli (ma in compagnia) utilizzate solo per voi stessi il sesso?
Negli ultimi mesi, in cui non ho fatto sesso, prima per una serie di, chiamiamole, “casualità” poi anche un po’ per scelta personale per approfondire dei ragionamenti che stavo facendo, mi sono ritrovata più di una volta ad analizzare perchè il sesso fosse una cosa che cerchiamo così tanto. E’ vero il piacere fisico è fondamentalmente, è l’istinto primario che ci porta a desiderarlo, ma cosa scatena in noi questo piacere? Perchè allora la masturbazione non è una soluzione definitiva? Quale coinvolgimento emotivo e personale mettiamo in un puro semplice atto fisico che apparentemente serve solo al darci piacere? Perchè vogliamo che anche l’altra parte coinvolta provi il nostro stesso piacere?
Ho trovato infinite sconvolgenti risposte a queste domande, ho trovato risposte così assurde e vere da stupirmi da sola di me stessa, ho conosciuto una parte egoista, fragile e assolutamente dittatoriale di me che non avevo mai visto così chiaramente.
Il sesso è come il volontariato, ci sono tanti motivi sociali per cui è molto bello, rispettabile, tenero, amorevole, ma la vera ragione per cui lo facciamo è noi stessi.
Bisogna essere molto onesti con se stessi.
Si può condividere, nessuno nega che in una sana relazione d’amore e affetto il sesso leghi due anime, ma la bellezza di questo legame, per quanto mi riguarda, è proprio il fatto che in quell’atto le due anime siano così libere di essere lontanissime e slegate che il solo fatto che si incontrino a quel livello di purezza dove null’altro al mondo esiste, lo renda così magico.
Noi vogliamo fare sesso perchè non avremo mai un modo così puro di incontrare l’altro libero da tutto quello che è stata la sua storia passata e presente, è l’unico momento in cui noi possiamo liberarci da ogni schema sociale, il superio si impone come nei sogni, ma da svegli, lo possiamo osservare e possiamo godere della nostra pienezza. Nel sesso ci è consentitno, anzi siamo incoraggiati, a dare libero sfogo ad ogni tipo di fantasia, non esiste brutto o sbagliato, quello che vi eccita veramente, quel pensiero che non osate dire neanche a voi stessi sottovoce davanti allo specchio, lo potete liberare nel sesso, lo potete utilizzare e manipolare per portare piacere a voi e per condurre allo stesso tempo qualcun altro allo stesso punto.
Nel gioco del sesso ci piace pensare che i partecipanti si prendano per mano e si accompagnino dolcemente verso il piacere estremo, ci piace pensare di prenderci cura dell’altro fino a farlo fidare così tanto di noi da lasciarsi completamente andare.
Siamo onesti ancora, nel gioco del sesso noi abbiamo bisogno che l’altro sia drogato di se stesso e di piacere esattamente quanto noi perchè si perda nella sua estasi e sia capace di ignorare la tua, lasciandoti libero di esplorare da solo, ma insieme ad un altro, i più peccaminosi anfratti della nostra psiche.
Il vero amore? quello ossessivo, compulsivo, irrazionale per cui pensi di morire senza è la persona che non si spaventa davanti a niente di quello che tu possa fare in camera da letto, è quello che usi come un oggetto per far godere te stesso e non si offende ma ne capisce la magia, capisce come ci voglia più coraggio a dover utilizzare qualcun altro per liberare la propria anima nascosta che a dedicare completamente la propria anima a qualcuno.
Non è vero, quello descritto sopra potrebbe non essere il vero lungo amore della tua vita, potrebbe rigirarsi ed essere la vera lunga ossessione della tua vita, il rapporto “malato” di cui ogni essere umano ha bisogno per poi trovare la persona giusta, quella che fuori dal sesso ti continua a rispettare e non ti usa come un mezzo per migliorare la propria esistenza ogni secondo, ma che comunque non giudicherà i tuoi orgasmi.

I sesso libero non è quello delle cinquanta sfumature, è quello degli anni ‘70 quello delle droghe che servono solo la prima volta a farti capire fin dove la tua mente può arrivare, fin dove il tuo corpo può godere, che servono a farti ricercare da sano quelle sensazioni che sai di poter provare e che vorrai riprovare, e che potrai riprovare.