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DONNE: QUANTO È DIFFICILE RAGGIUNGERE L’ORGASMO
Lo sostiene una ricerca dell'Università di Pavia secondo la quale un terzo delle intervistate soffre un calo del desiderio.
di Martina Celleno
Il benessere generale rappresenta da sempre la preoccupazione più diffusa nelle società umane. Negli ultimi tempi, però, il concetto stesso di benessere ha vissuto una brusca mutazione, fagocitando al suo interno ambiti che finora gli erano stati preclusi: in questo senso anche una vita sessuale sana ha cominciato a rappresentare un indice per definirlo, e sempre più spesso di questo aspetto cominciano a occuparsi istituzioni e scienza medica.
Eppure, la trasformazione non è affatto completa. Da un recente studio dell'Università di Pavia, ad esempio, emerge che oggi quasi un terzo delle donne soffre di calo del desiderio o di anorgasmia (difficoltà parziale o totale a raggiungere l'orgasmo). A peggiorare le cose, la maggior parte delle intervistate nel corso dello studio non era neanche a conoscenza del problema.
Abbiamo chiesto delucidazioni in merito al Prof. Emilio Arisi, Presidente della SMIC (Società Medica Italiana Contraccezione).
Professore, nelle ultime settimane si è parlato molto di sessualità femminile perché, secondo uno studio dell'Università di Pavia, un terzo delle donne italiane soffrirebbe di calo del desiderio e della libido. Cosa ci può dire, al riguardo?
Il problema del calo del desiderio sessuale è un fatto che riguarda in generale la donna di oggi, più spostata verso la corporeità del rapporto di coppia che verso la sua parte psicologica, pur non rifiutandola. Si tratta di una conseguenza dell'"impostazione consumistica" applicata anche alle relazioni umane.
Quanto, secondo lei, coinvolge le giovani?
Tutto ciò coinvolge sicuramente le giovani. Semplicemente perché anche loro sono coinvolte nella ricerca del ‘risultato subito'.
Purtroppo sono in crescita anche altre patologie, tipicamente femminili, come alterazione del ciclo, disturbi dell'umore, infertilità ed endometriosi.
Molti problemi, in particolare quelli su base psicologica, sono certamente in crescita quale correlato dello stress indotto dal moderno modello di vita, mentre altri problemi sono certamente meglio evidenziati da una maggiore informazione che rende la donna e la giovane più attenta a sé stessa ed alle sue funzioni. Entrano poi in gioco altri fattori.
Quali?
Ad esempio, per quanto riguarda l'aumento dell'infertilità, si sovrappongono certamente elementi correlati con lo stress, che è uno dei nemici più grandi dell'equilibrio ormonale, ad altri come la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, alcune delle quali, in particolare la Clamidia, possono portare a una riduzione della fertilità.
Questi disturbi come condizionano la vita delle ragazze di oggi?
Pur se condizionate, le adolescenti per loro natura non sono molto attente a questi problemi e difficilmente si pongono ad analizzare i risultati dei loro comportamenti in termini di prospettiva di vita futura.
Parliamo di contraccezione: è stata da poco presentata una pillola anticoncezionale di ultima generazione a base di drospirenone. In parole povere, cos'è?
Oggi le donne e le giovani in particolare hanno a disposizione moderne pillole, che dovrebbero permettere loro una più serena gestione della sessualità. In particolare la pillola con drospirenone, un progestinico derivato da un diuretico, possiede alcune caratteristiche tali da soddisfare i desideri delle più giovani. Infatti questo progestinico è antiandrogeno: dunque capace di combattere acne, pelle grassa e peluria abbondante. Al tempo stesso si è visto che con questa pillola le ragazze non aumentano di peso, altro problema temuto dalle donne giovani o meno giovani. Infine il drospirenone è un ormone capace di combattere efficacemente la sindrome premestruale.
Per concludere: la vita sessuale delle donne di oggi è la stessa delle loro nonne oppure si è trasformata nel tempo? E se c'è una sorta di evoluzione, a livello psicofisico cosa dovranno aspettarsi le bambine che nascono oggi?
Ovviamente le modalità del sesso sono sempre uguali a quelle delle nostre nonne. Ciò che è cambiato è il fatto che le donne di oggi possono ‘combattere' il destino riproduttivo che ‘feriva' le nonne usando le moderne pillole. Un altro problema è certamente la grande diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, poco note alle nostre nonne, anche se non mancavano nemmeno allora, basti ricordare la sifilide. Oggi però queste malattie, dall'AIDS alla Clamidia, hanno una diffusione epidemica, e va ricordato che l'unico modo per limitarle è l'uso del preservativo maschile. Si può così attuare la doppia protezione dalle gravidanze non desiderate e dalle malattie sessualmente trasmesse utilizzando insieme pillola e preservativo, perché la donna ha il diritto e il dovere di proteggersi.
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