martedì 15 febbraio 2011

l'offerta di san valentino...

Scrivi, riscrivi, correggi, fatti venire delle idee brillanti (ovviamente in inglese), disturba le tue amiche (grazie amiche)  perché leggano le pallosissime cose che scrivi per capire se hanno effettivamente senso, infine corri velocissima a stampare e consegnare.
Ancora con il fiatone, ma orgogliosa di aver consegnato entro le fatidiche 6 di pomeriggio quei maledetti 4 fogli, esco quasi trotterellante dalla sede centrale del college, accenno una timida passeggiata per il centro già che ci sono ma purtroppo i negozi stanno chiudendo, il cielo imbrunisce rapido al nord e il freschetto piacevole della giornata di sole comincia diventare sempre più pungente, se non fossi dovuta correre così tanto avrei ricordato capello e guanti, quantomeno ho la sciarpa.
Continuo a camminare mentre la città si ritira, chi a casa, chi nel pub, chi corre cercando ancora un ultimo negozietto aperto: è il giorno di San Valentino e vedo passare uomini di ogni età con in mano fiori, palloncini, sacchetti di profumeria, ragazze di ogni età in abitini più o meno eleganti e ben truccate, coppie di ogni età che si tengono per mano e si guardano teneramente. Poi ci sono anche le persone come me, a cui non importa più di tanto, che vivono la giornata come un qualunque lunedì. 
Oggi sarebbe stato l'anniversario di matrimonio dei miei nonni "Sai Martina- mi diceva mia nonna- San Valentino è una festa che hanno inventato dopo che io e Renato ci siamo sposati, probabilmente solo per celebrare il nostro grande amore" per me questo giorno non ha altro significato che ricordare loro due.
Continuando a camminare mi accorgo che ho voglia di qualcosa di buono per cena, qualcosa che sicuramente non ho a casa, anche se ancora non ho deciso cosa voglio esattamente, casualmente sono di fronte a quel bel supermercato grande, grande, decido di entrare e di girovagare un pochino ricordandomi che ho finito l’ammorbidente.
All’inizio penso che devo comprare l’ammorbidente, il latte e forse uno sfizietto per cena quindi rinuncio al carrello e anche al cestino proseguendo quasi languidamente alla ricerca dell’essenziale, mai error fu più fatale.
Così girando tra i vari reparti continuo a notare offerte speciali per San Valentino, mi impongo di ignorarle, ma sono sempre di più, sempre più interessanti, girando ancora capisco che avrò bisogno almeno di un cestino e vado per prenderlo, quando eccola là: la padella per fare le crepes e i pancake corredata di accessori quali la “formina a cuore” e il dosatore che non ti fa cadere 700 goccioline come farebbe il mestolo, il tutto in un super saldo: solo 5 euro e gli immancabili 99 cent.

Provo, lo giuro provo a resistere, a camminare oltre cercando di consolarmi infilando nel cestino delle crocchette, i piselli surgelati e delle uova ripetendomi che non ne ho affatto bisogno visto che farò le crepes una volta l’anno e i pancake ancora meno, ma mentre cammino alla volta del banco frigo cercando il latte mi cade l’occhio sulla farina per pancake, anch’essa in offerta. 
E’ una maledetta congiura, il destino mi dice che devo avere quella padella. Mi fermo a guardare la confezione della farina, sembra interessante, niente lievito, bisogna solo aggiungere latte e uova, che sono casualmente già nel mio cestino, e poi con l’offerta compri 2 confezioni di farina a scelta a 2 euro invece che 2 e 45, in effetti conviene, poi volevo proprio comprare la farina per provare a cucinare gli scones (una specie di muffin irlandesi), ci penso ancora un attimo e infilo nel cestino anche quelli. 
Ma che mi basti la farina, non ho bisogno di quella padella va benissimo il padellino antiaderente che ho a casa.

Il mio giro per i reparti del supermercato continua fino a farmi tornare accanto alla pila delle famose padelle in offerta, fingo di non guardare mentre cerco dei cereali per cucinare una zuppa, proprio là accanto, ancora una volta ripeto come un mantra che “non ne ho bisogno, non mi serve, è inutile...non ne ho bisogno, non mi serve, è inutile...”
La mia mente a quel punto si sublima in un pensiero che in quell’istante mi appare geniale 

“questa è la padella che mamma desidera da una vita, la comprerò per lei per il suo compleanno, ne sarà felicissima!”

Così mi inganno per bene che è uno splendido regalo per mammina, che non la compro per me ma per rendere felice lei, anche se il suo compleanno è tra 2 mesi e sarà piuttosto complicato portare quella scatolona in viaggio, ma per il momento la scusante è valida, le motivazioni reggono e io sono così felice che dirigendomi alla cassa carica come un somaro, quando volevo solo 2 al massimo 3 cose, ho anche il coraggio di fermarmi davanti alle offerte speciali dei vini e mi concedo uno champagne al 50% di sconto per festeggiare la mia...ops di mammina...nuova padella.


N.B.
ovviamente appena ho messo piede in casa e le mie coinquiline hanno adocchiato la padella e sono riuscite a convincermi in circa 4 secondi netti che avrei dovuto comprare un’altra padella in offerta per mammina...

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